Dopo una serie infinita di collaudi l’UFO 66 trionfa, stabilendo anche un nuovo primato europeo. Come riporta la rivista dell’Alfa Romeo “Il Quadrifoglio” di quell’anno, l’UFO 30’ n. 66 categoria OP2, pilotato dall’esperto Mario Caprara e da Bruno Scalabrin, vince il G.P. Offshore di Imperia con mare forza 4/5 a una media elevatissima. Era la prima volta che venivano applicati i piedi poppieri della Volvo Penta a motori Alfa Romeo Autodelta (in questo caso quelli della P33 da oltre 300 HP) ed eravamo stati pionieri anche con i motori della stessa Casa (quelli della GTA) da 200 HP. Con questi motori, infatti, abbinati dapprima a piedi poppieri Italmare e poi ai Volvo Penta, un nuovo UFO di m 6 di inedita concezione corre nella categoria Classe 3 e conquista la piazza d’onore nella classifica finale del campionato italiano, piloti Sandro e Guido Pesenti. Gli stessi piloti, con una nuova imbarcazione della categoria superiore OP2, l’anno successivo vinceranno tutto! Da notare che allora non venivano forniti o non potevano essere utilizzati né Power Trim né flap idraulici (entrambi correttori d’assetto), condizione oggi impensabile non solo per i piloti di motonautica ma anche per i normali diportisti. Si inizia intanto la costruzione di un nuovo UFO 39’ per la categoria OP1, commissionatoci dal pluricampione mondiale di motonautica Giulio De Angelis e contemporaneamente viene completato per Sandro e Guido Pesenti l’allestimento del nuovo UFO OP2, che verrà chiamato “TIBIDABO”.