2000…

RICERCA SCIENTIFICA, NUOVI PROGETTI e RISPARMIO ENERGETICO                                     

Nascono interessanti collaborazioni a livello internazionale, tra le altre Lamborghini–Gruppo Audi e un importante cantiere navale svedese per la realizzazione di imbarcazioni militari per la guardia costiera ed alcune proposte progettuali commissionate per il mercato thailandese e indonesiano.
I progetti vanno da un 30’ pensato in collaborazione con l’arch. Bìcego, ad uno yacht di 70’ superveloce (capace di 70 nodi) fino ad un 85’ dalle caratteristiche innovative. Lo styling degli interni è come sempre affidato alla felice penna del prof. Massimo Musìo Sale. Viene inoltre progettata una serie di scafi militari estremamente veloci ed eco-compatibili destinati al pattugliamento.
Contemporaneamente vengono eseguite nuove prove scientifiche, come test in vasca navale, verifiche con l’ausilio della fluidodinamica, analisi su modelli autopropulsi e altre prove sperimentali che arricchiscono le già profonde e sperimentate convinzioni sulle peculiarità dei vari progetti. Si approfondiscono anche le ricerche sui centri di gravità in funzione dei rendimenti delle carene e si proseguono gli studi sulle similitudini tra i modelli in scala e le corrispondenti “navi al vero” per arricchire i dati già in nostro possesso.
Su richiesta di un noto imprenditore navale, il team di Riccardo Mambretti lavora al progetto di un nuovo 43’ da diporto le cui prestazioni e l’autonomia previste sono eccezionali: 60 nodi di velocità massima e 45 di crociera, con una riduzione dei consumi fino al 40% rispetto ad analoghe imbarcazioni aventi le medesime caratteristiche ma con carena a V tradizionale!
L’autonomia viene così incrementata fino al 70% ed oltre, consentendo crociere di più di 500 Miglia Marine: il tutto con motorizzazione standard e serbatoi nella norma come capacità, con tutte le comodità di bordo e un design accattivante, vagamente retrò. Sono allo studio altre due versioni derivate, una “sport” ed una “eco”.
Continuano gli esperimenti, già iniziati anni orsono in collaborazione con un gruppo svizzero, su imbarcazioni plananti con propulsione unicamente elettrica (non ibrida), allo scopo di migliorarne i limiti attuali di prestazioni e di autonomia nella massima difesa dell’ambiente.