Soddisfatti dei risultati ottenuti nelle competizioni come banco di prova, ci si dedica ora ad un’intensa ricerca di applicazioni della carena PDP SYSTEM nella nautica da diporto.
Mentre alcuni irriducibili appassionati di competizioni offshore, proprietari dei “favolosi UFO” come li definiscono loro, continuano a correre e a ottenere buoni risultati anche con scafi nati per il diporto, il feedback derivato dalle corse è stato metabolizzato e viene applicato alla progettazione di scafi con diverse destinazioni.
Ricordiamo ad esempio il Taxi per Venezia, dove il PDP SYSTEM consente l’innalzamento della soglia di velocità critica nella fase dislocante e la riduzione del moto ondoso, con la garanzia di migliori prestazioni. La motorizzazione deve naturalmente essere scelta e installata con cura salvaguardando l’ambiente dall’inquinamento, anche acustico, con l’adozione di particolari accorgimenti e presidi tecnici.
Si perfezionano strumenti innovativi come i flap autostabilizzanti, l’EPT (Extended Planing Transom), i segnalatori di assetto dei flap e altri congegni che arricchiscono i nuovi progetti.
Tra questi ricordiamo una versione “lusso” del taxi, con caratteristiche più esclusive e destinata ai Paesi Arabi anche come tender per megayacht; un veloce Daycruiser di 45’ per il Venezuela; un’imbarcazione fuoribordo di singolare versatilità d’impiego per un cantiere di Maiorca; un’imbarcazione da competizione della categoria “production” destinata al mercato statunitense; un cabinato che in soli 25’ assomma gli spazi e le comodità di imbarcazioni ben più lunghe, citato come esempio sulla rivista dell’ASPRONADI (Associazione Progettisti Nautica Diporto) di cui Riccardo Mambretti fa parte da molti anni.